BRUNO PERINI
E' nato a Milano dove tuttora vive. Giornalista del Manifesto, si
occupa di cronaca economica e giudiziaria, ed ha seguito per intero
l’inchiesta “Mani pulite”. Collabora con
il periodico
Prima Comunicazione e con l’agenzia Asca. E’ autore
di un
libro fotografico su Adriano Celentano (che è suo zio), Adriano
– come un rock (1999). Richiamo di sangue
(Baldini Castoldi Dalai, 2004) è il suo primo romanzo.
Richiamo di sangue
– Baldini&Castoldi
All'inizio c'è l'omicidio, che viene compiuto dopo un
diverbio
violento tra la vittima e il suo assassino. Subito la scena cambia,
spostandosi a Venezia. A parlare in prima persona è un
giornalista, in crisi matrimoniale, interessato a indagare su un caso
misterioso capitato due anni prima e rimasto insoluto; caso che lo
coinvolgerà profondamente prima della sorprendente e
inattesa
soluzione. L'uomo che è stato ucciso è il
banchiere
Castelli, e il mistero è di quelli densi di pericoli
perché si intreccia al mondo politico, al malaffare, alla
magistratura e a insospettabili figure che compaiono nel romanzo. Parte
così un'affascinante e trascinante indagine tra Milano,
Parigi e
Londra, dove Perini tratteggia personaggi esemplari come il
giornalista-detective, alcune donne che circondano il protagonista, il
suo amico/nemico, il poliziotto Franco Giordano, vizi e
virtù
della società italiana. Sullo sfondo, una Repubblica
presidenziale corrotta. L'autore racconta, si emoziona ed emoziona il
lettore. «La paura mise radici nelle viscere, come un fiore
malefico conquistò terreno arrampicandosi lungo le pareti
dello
stomaco, prosciugò l'aria dei polmoni per trasformarsi in un
urlo di dolore che si preparava a lacerare il silenzio della
notte.»
L’incipit.
La paura mise radici nelle viscere, come un fiore
malefico
conquistò terreno arrampicandosi lungo le pareti dello
stomaco,
prosciugò l’aria dei polmoni per trasformarsi in
un urlo
di dolore che si preparava a lacerare il silenzio della notte. Ma la
miscela di ansia e sofferenza divenne d’improvviso un rumore
sordo, un rantolo sovrastato da parole cariche di odio, fredde come la
figura offuscata che gli stava di fronte. La morte non gli era mai
stata tanto vicina. Le sue ossa erano inondate di sudore, il sangue
sgorgava ininterrottamente, provocando un dolore immenso e un panico
senza confini.
Ha partecipato all'Edizione 2004
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