La passione per il delitto
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GRAZIA VERASANI
Bolognese, scrittrice e musicista, ha all’attivo i romanzi L'amore è un bar sempre aperto (1999) e Fuck me, mon amour (2001) e una raccolta di trenta racconti, Tracce del tuo passaggio (2002) con l'editore Fernandel di Ravenna. Nel '95 ha vinto il Premio Città di Recanati con il brano Devi morire, e nel '96 ha pubblicato il suo primo cd Nata mai (Musicultura-Bmg), a cui sono seguiti collaborazioni concerti con vari artisti. Nel '97 con la sua band ha fatto da gruppo supporter ai Jethro Tull per le loro date in Italia. Ha pubblicato racconti su riviste e giornali (Tra cui Il Manifesto) e partecipato all’antologia “Italiane 2004”. Lavora anche come sceneggiatrice e paroliere. Nel 2003 è andata in scena la sua pièce teatrale “From Medea”. Quo vadis, baby? (Mondadori, 2004) è il suo primo romanzo noir, da cui è stato tratto il film uscito a maggio 2005 di Gabriele Salvatores, prodotto da Colorado Film e Medusa film.

Quo vadis, baby? – Mondadori
Giorgia Cantini passa le sue notti nei locali dove si suona jazz e si beve sino al mattino. È single, quarantenne, tormentata dal dubbio di aver sprecato la propria vita. È un'investigatrice privata, costretta a frugare le ombre di una città come Bologna che sa nascondere bene i propri segreti, piccoli e grandi, infedeltà e omicidi. Sarà una scatola da scarpe piena di lettere a cambiare la sua vita, lettere di Ada, la sorella "bella", partita per la Capitale in cerca di fortuna come attrice e finita suicida sedici anni prima. Giorgia, che ancora è tormentata dal rimorso per non averla potuta aiutare, decide di riaprire il caso alla ricerca di A., l'amante della sorella che lei non ha mai conosciuto e che forse era presente nei suoi ultimi istanti di vita. Per Giorgia sarà l'indagine più difficile della sua carriera, un viaggio tra i ricordi e i segreti della propria famiglia. E, intanto, i clienti della sua agenzia fanno di tutto per mettersi nei guai.

L’incipit.
Seduta sullo sgabello di un bar di via Goito tengo tra le mani il quarto gin lemon della serata; la barista – una trentenne dai lineamenti marcati e un caschetto di capelli rosso incendio – sta servendo un uomo in canottiera con i bicipiti gonfi da sollevatore di pesi. Ho la vista appannata dall’alcol e non riesco a fare una panoramica completa del locale né di chi lo occupa; vedo in modo sfocato riproduzioni di quadri impressionisti appese alle pareti e un uomo con la fronte bassa e gli occhi incavati che abbozza un sorriso nella mia direzione. Mi stringo nelle spalle e volto la schiena al ralenti; cerco di tendere i muscoli del braccio ma ogni gesto pesa tonnellate, ho lo stomaco contratto dalla nausea.

Ha partecipato all'Edizione 2004 e 2005