MARCO BETTINI
Vive e lavora a Bologna. Ha pubblicato Pentito. Una storia di
mafia (1994) e ha collaborato ai testi dei programmi Rai
“Fuori pericolo", "Ultimo minuto", "Misteri in blu" e "Blu
notte". Gioca come centravanti di manovra, del tutto ipotetica,
nell'Osvaldo Soriano Football Club, la nazionale di calcio degli
scrittori. Nel 2003 è uscito Color sangue
(Rizzoli).
Color sangue
– Rizzoli
Un ragazzo arabo viene trovato ucciso, sventrato, in una vecchia
miniera. Tre uomini indagano, in competizione tra loro:
il capitano dei carabinieri Pietro Cau, il capo della polizia
scientifica Paolo Mormino e il cronista Marco Cambi. La
città è sull'orlo di una rivolta razziale quando
il caso si chiude con l'arresto di un giovane naziskin. Ma nessuno dei
tre uomini coinvolti nelle indagini smette di cercare la
verità sul movente dell'omicidio. Cambi,
giornalista-detective, segue una pista, mentre le sue sofferte vicende
personali corrono parallele alle indagini: la grave malattia del
fratello si mescola all'attrazione proibita per la cognata. Mormino,
ufficialmente ai margini dell'inchiesta, cuce perizie e testimonianze
all'insaputa dei suoi superiori. Cau s'immerge nel mondo cupo della
criminalità suburbana, mentre il procuratore capo, ansioso
di insabbiare tutto, ignora i suoi suggerimenti. Per arrivare alla
soluzione finale i tre uomini dovranno scendere nelle viscere della
città, tra fanatici razzisti, tossici, prostitute e
stregoni, e accettare di scoprire quanto li ha cambiati la vicinanza
con il male. L'autore si addentra nelle zone più cupe della
coscienza personale e collettiva, tratteggiando personaggi che si
muovono in un intrico di crimine, violenza, corruzione. Color sangue
è il romanzo-rivelazione di un talento del thriller che
racconta un'inattesa metropoli italiana regolata dalla connivenza
perenne.
L’incipit.
La lama gli aprì la pancia da sotto lo sterno
fino al pube. Siero e sangue erano colati dentro l’addome. Le
budella, trattenute nel loro sacco, furono offese
dall’emorragia. Il coltello tagliò di nuovo. Due
mani entrarono nel varco, come per strappargli le viscere, e scollarono
l’intestino dalla parete muscolare. Sotto, affiorò
la carne scura, chiazzata di nero.
Per un caso misterioso, lui era ancora vivo. Nella cavità
ristagnava il sangue, che affluiva da ferite profonde. Le mani
impietose continuavano a rovistare. Il filo del rasoio colpì
ancora, creò dolore e nuovi crateri, rimestò la
carne.
Ha partecipato all'Edizione 2004
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