STEFANO TURA
Bolognese, giornalista, inviato speciale del Tg1 della Rai, ha iniziato
la sua carriera al quotidiano “Il Resto del Carlino”
occupandosi di cronaca nera. È stato inviato di guerra in
Kosovo, in Afghanistan e in Iraq. Come scrittore ha pubblicato, nel
2001, per Fazi Il killer delle ballerine,
un criminal-thriller ambientato nelle discoteche della riviera
romagnola e nel mondo trasgressivo delle notti riminesi. Nel 2002 ha
scritto Le caramelle di Super Osama- Viaggio a Kandahar di un inviato di guerra
(Fazi Editore), un resoconto sulla guerra in Afghanistan vissuto in
prima persona. Nel 2003 è uscito – sempre per Fazi –
il suo secondo romanzo giallo, Non spegnere la luce, mentre nel 2005 con Mondadori ha pubblicato Arriveranno i fiori del sangue.
Arriveranno i fiori del sangue - Mondadori
L’ispettore Alvaro Gerace è in trasferta “non
ufficiale” nei Balcani, per indagare sulla morte sospetta di
Livia Fiume, una
giovane giornalista romagnola al seguito delle truppe di pace in
Kossovo. Livia era in viaggio da Pristina verso un villaggio ai confini
con la Serbia per fare un servizio sui militari impegnati nella
costruzione di un ospedale da campo. L’auto su cui si trovava
è uscita di strada e sono morti tutti: Livia, il suo interprete
macedone e l’autista kossovaro. Il portavoce italiano a Pristina
spiega ai familiari che purtroppo non c’è stato nulla da
fare per salvare la donna. Probabilmente viaggiavano a una
velocità troppo elevata. Un collega italiano di Livia, Luca,
però non è convinto e decide di scoprire la verità
sulla sua morte. Ma il suo direttore non vuole sentire parlare di una
trasferta in Kossovo, per cui a Luca rimane solo una
possibilità: il suo amico ispettore Alvaro Gerace. Ovviamente la
sua inchiesta non avrà nulla di ufficiale. Alvaro parte per
Pristina, vola in Macedonia e si procura un’auto con la quale
supera il confine e giunge in Kossovo. Ben presto quello che sulla
carta doveva essere un semplice accertamento su un incidente stradale,
si rivela per il poliziotto un’indagine ad altissimo rischio. Il
paese vive l’assurda normalità di un dopoguerra fatto di
violenza, illegalità diffusa, rancori mai superati tra
popolazioni di diverse etnie, traffici di ogni genere: armi, droga,
prostituzione, minori, organi, essere umani. E tra i testimoni, oltre
che protagonisti di questa variegata e sinistra realtà, vi sono
i militari della Nato, le organizzazioni umanitarie, i funzionari
dell’ONU e le forze di polizia italiane il cui compito sarebbe
quello di mantenere l’ordine e la sicurezza. Seguendo le tracce
della giornalista, Alvaro si imbatte in militari corrotti, prostitute
minorenni, bande di gangster locali che controllano il
“commercio” di aiuti umanitari, poliziotti e carabinieri
che impongono la loro “legge” alla gente del posto,
famiglie pronte a emigrare clandestinamente in Italia con l’aiuto
delle forze dell’ordine, reporter senza scrupoli.
L’incipit
L’auto entra in curva troppo veloce. La ruota posteriore
destra si solleva da terra e vi ricade violentemente dopo qualche
secondo, facendo sobbalzare l’abitacolo. L’uomo alla guida
non si scompone. Frena leggermente, sterza con decisione, quindi spinge
a fondo l’acceleratore. L’auto ritrova il giusto assetto e
riparte sicura al centro della strada mentre una nuvola di polvere
avvolge i finestrini. Viola scruta le tenebre. I suoi occhi sperano di
carpire una luce, un movimento, qualcosa, o qualcuno, che possa fermare
quella corsa nella notte. Le lacrime le si sono seccate sul viso.
Ha partecipato all'Edizione 2005
|