La passione per il delitto
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VALERIO VARESI
Vive a Parma. Laureato in filosofia, dall’85 è alla redazione bolognese di Repubblica. Ha pubblicato romanzi e racconti apparsi su quotidiani e in raccolte collettive. Tra la sua bibliografia Ultime notizie di una fuga (Mobydick, 1998), storia della scomparsa di un’intera famiglia sulla quale indaga il commissario Soneri (un riferimento evidente alla vicenda Carretta, che nel libro si chiama però Rocchetta). Nel 2000 ha pubblicato Bersaglio, l’oblio (Diabasis, 2000), seguito da Il cineclub del mistero, (Passigli, 2002) e da Il fiume delle nebbie (Frassinelli, 2003) candidato al Premio Strega 2003. Nel 2004 è uscito per Frassinelli L’affittacamere, nel 2005 Le ombre di Montelupo e quest’anno A mani vuote. Lo scorso inverno su Rai Uno sono andati in onda quattro episodi tratti dai romanzi di Varesi con protagonista il commissario Soneri, interpretato da Luca Barbareschi con a fianco Natasha Stefanenko.

A mani vuote – Frassinelli
Il caldo umido e appiccicoso di un agosto a Parma riflette, curiosamente, la condizione del commissario Soneri, alle prese con un caso bollente, che lo invischia sempre più e la cui soluzione non è affatto a portata di mano per dargli un po' di respiro. Francesco Galluzzo, un commerciante del centro, è stato picchiato a morte, in casa sua, da ignoti aggressori. Il movente della rapina è debole, mentre - dopo le prime indagini - sembra più consistente quello di una «lezione» finita male. Ulteriori ricerche indirizzano il commissario verso un noto usuraio, Gerlanda, a cui la vittima doveva dei soldi, e, successivamente, su una pista che odora di cocaina. Ma con il procedere dell'inchiesta il poliziotto si rende conto che la fine di Galluzzo rappresenta solo un dettaglio, un particolare quasi insignificante in un disegno più vasto nel quale la vera vittima è la stessa città. Che inesorabilmente qualcuno si sta mangiando a morsi voraci. Una criminalità di tipo nuovo, travestita da irreprensibili società finanziarie e immobiliari, ha rimpiazzato la vecchia guardia, costituita da tipi come Gerlanda, ormai buoni solo per la pensione. E al commissario non rimane che prenderne atto mentre, con amarezza mista a indignazione, si avvia a chiudere il caso.

Il fiume delle nebbie - Frassinelli
Protagonista di questo noir di ambientazione padana, o meglio emiliana, è il commissario Soneri, amante della buona tavola e del vino della sua terra. Per questa indagine il commissario è costretto ad abbandonare il terreno familiare della sua Parma per spostarsi, in un freddo autunno, lungo le sponde del Po, il fiume che “dà e prende”, dove sopravvivono ancora attività antiche e, nella memoria dei vecchi, i ricordi sempre vividi della guerra e della Resistenza. L’inchiesta appare difficile fin dalle prime mosse, perché ruota intorno alle morti misteriose di due fratelli con un fosco passato di attivisti ai tempi del fascismo e di Salò. Il Po è in piena, per colpa del maltempo e delle piogge incessanti, ed in questo paesaggio di acque, di golene, nebbie fitte, case semisommerse e strade impraticabili, il commissario procede un po’ a tentoni, sulla base di labili indizi e di intuizioni ricavate dai continui confronti con gli anziani del luogo.

Incipit
Un'acqua fine scendeva adagio dal cielo. Il lampione del circolo nautico si scorgeva a malapena tra le gocce che precipitavano danzando sull'argine maestro del fiume: nient'altro che un piccolo faro per i barconi dei sabbiatori che navigavano allo scuro, a memoria.
"Brutt'acqua", disse Vernizzi.
"Di quelle che durano", gli rispose Torelli senza guardare.

L’affittacamere – Frassinelli
Mancano pochi giorni a Natale, la nebbia e il freddo mordono Parma, in preda alla gioiosa frenesia che precede le feste. Ma al commissario Soneri tutta quell'agitazione mette solo malinconia e malumore, specialmente da quando ha avviato l'inchiesta sull'inspiegabile omicidio di Ghitta Tagliavini, l'anziana titolare di una nota pensione nel centro storico. La vittima lui la conosceva bene: nelle sue stanze aveva incontrato l'amatissima Ada, un'allieva della scuola infermiere che aveva sposato, e purtroppo perso troppo presto in circostanze drammatiche. L'indagine, che si presenta subito complessa, priva com'è di indizi, mette dunque Soneri a confronto con un passato carico di ricordi, ma soprattutto ingannevole. Le sue ricerche gli rivelano infatti molti dettagli inquietanti: Ghitta non era l'onesta affittacamere che rammentava, ma una donna avida, temuta e senza scrupoli, che si era arricchita trasformando la pensione in un albergo a ore, praticando aborti illegali ed esercitando come "medicona". Forse la spiegazione della sua brutta fine va cercata in queste attività poco pulite, ma forse c'è dell'altro, qualcosa di più misterioso che il commissario oscuramente teme, perché intuisce legato anche al suo matrimonio e ai suoi sentimenti più profondi.

L’incipit.
Il pomeriggio scorreva lento in un silenzio insidioso. Dalle volanti nessuna segnalazione, in sala operativa solo sbadigli e nemmeno un’anima all’ufficio stranieri. Passando nei corridoi deserti, il commissario Soneri pregustava l’ozio delle feste, in cui lasciarsi andare a pensieri rimasti in sospeso per settimane. Già gli invadevano la testa a frotte correndo senza più dogane: attimi impagabili nell’atmosfera di vacanza prenatalizia.
Sentiva telefoni squillare a vuoto nelle stanze dei colleghi, mentre qualcuno parlottava al piano di sopra dove c’era la Narcotici. Ma in quel periodo, anche gli spacciatori erano andati in ferie.

Ha partecipato all'Edizione 2003, 2004 e 2006