La passione per il delitto

Michela Aldeghi

Andrea Barzaghi
In questa sesta edizione gli artisti che espongono nel granaio propongono al pubblico dei lettori un’indagine iconografica. Come nelle precedenti esposizioni, la riflessione è nata dagli infiniti spunti suggeriti dalla letteratura antica e contemporanea. La curiosità di quest’anno consiste nella presentazione di una panoramica più ampia di registri espressivi dovuti alle differenti tecniche utilizzate (fotografia, illustrazione, pittura e scultura). Ogni artista ha colto e sperimentato con una diversa sfumatura gli argomenti dei racconti che abitualmente scorrono nella cronaca nera. Ieri come oggi il movente del delitto funziona da propulsore interpretativo e genera un racconto per immagini. Inoltre, con l’inserimento nella manifestazione di “Slow Food”, il connubio cibo-delitto ha ampliato ulteriormente la gamma dei toni del giallo.

Annalisa Pirovano su grandi tele propone una ricerca legata ad identità estreme, borderline: corpi emarginati, aggrovigliati e lividi che documentano rituali giovanili e nuovi idoli, con una visione disincantata e surreale che svela mostri sopiti in ognuno di noi.
Un’analisi sociologica è raccolta nei piccoli scatti fotografici di Michela Aldeghi che traccia un ponte tra la costruzione dei protagonisti eroici ed antieroici della carta, sublimandoli in figure reali, cogliendo l’essenza dei soggetti e ponendoli su di un piano spirituale, annullando la dicotomia tra realtà e pensiero.
L’azione e la lotta contraddistinguono la scultura di Eleonora Pontiggia, un intreccio di corpi che nella dinamicità sembrano ansimare in simbiosi e ci restituiscono, sotto forma di segni, le tracce della violenza.
Indaga sui limiti della perversione l’opera di Raffaella Iorio: le figure eteree e sensuali incarnano una passione frenetica che sconfina nella vertigine del delitto.
Come uno chef, Andrea Barzaghi mescola sapientemente gli ingredienti, paste acriliche colorate, sino a creare un’installazione polimaterica che ci restituisce aromi nuovi in
un’inedita contaminazione tra cibo e arte.
Samuel Fortunato propone 
un ironico collage pittorico dove la mutazione del protagonista diviene un mezzo per celare l’individualità; pupazzi che non sembrano avere una storia, senza destino e senza nome, dei non-soggetti immortalati con ironica distanza.
Marilina Villaman dedica delle matite che accostano il cibo alla parola; aforismi illustrati raffinati e meditativi.
Il cibo come veleno, la mela offerta a Biancaneve o la casa di zucchero di Hansel e Gretel ; Nicoletta Binda rievoca dall’immaginario delle fiabe alcuni tentativi di omicidio che organizza in illustrazioni dove lo spazio compositivo è claustrofobico.
Nelle short-story di sapore orientale il cibo ed il delitto si mescolano in manga arguti e spiritosi. Miriam Pescatori e Antea Rainoldi costruiscono dei personaggi originali e freschissimi nelle strisce in bianco e nero.

Per informazioni più dettagliate sugli artisti: isasoldati@virgilio.it

Chi espone Dove
Granaio, piano terra
Annalisa Pirovano, Eleonora Pontiggia, Raffaella Iorio, Michela Alleghi
Granaio, primo piano
Andrea Barzaghi, Samuel Fortunato, Marilina Villaman, Nicoletta Binda, Miriam Pescatori, Antea Rainoldi, Emoglobina
Annalisa Pirovano

Emoglobina

Raffaella Iorio