COLOMBO &
SIMIONI
Paolo e Anna, sono amici da tanto, tantissimo tempo, e da qualche anno
sono diventati marito e moglie. Ogni mattina escono per andare a
lavorare in due posti diversi, ma poi, quando si ritrovano, tra le
tante cose che fanno insieme, si divertono anche a scrivere romanzi per
ragazzi. Hanno scritto: Il segreto di Nefertiti (Piemme, 2002) e Il
fantasma di Robespierre (Piemme, 2001). Età di lettura dai
10 anni.
Il segreto di
Nefertiti – Piemme
I misteri dell'antico Egitto hanno sempre attratto non solo i ragazzini
ma anche gli adulti e questo romanzo di una giovane coppia di autori,
Paolo e Anna, sa costruire una bella trama gialla collocandola nel
mondo affascinante dell'archeologia. La vicenda ha avvio da certe
strane sparizioni al Museo Egizio del Cairo: antichi papiri si
volatilizzano mentre nei corridoi si aggirano presenze inquietanti. Le
indagini per scoprire quale mistero sia nascosto dietro a tutto
ciò vengono condotte da due ragazzini, Aziz, di origini
egiziane e Patrick, il suo miglior amico. C'è una sola tomba
egizia che nessuno ha ancora scoperto, quella di Nefertiti: e tutti i
sospetti sembrano portare verso il segreto che la nasconde.
L’incipit
Il Cairo, vista dall’alto, sembra una scena di
Guerre Stellari. Avete presente quando alle metropoli del futuro e alle
mega astronavi si alternano pianeti desertici con improbabili
popolazioni di confine? E dall’immensa distesa di sabbia
spunta fuori improvvisamente una città sterminata, con case
piccolissime, fitte fitte, che sembrano anch’esse di sabbia?
E poi piccole oasi verdi, giardini, il fiume lungo e maestoso a ancora
sabbia, distese di nulal e agglomerati di case... e gli occhi non
riescono ad abituarsi a questo paesaggio inatteso, insolito, lunare.
Il fantasma di
Robespierre – Piemme
Cosa ci fa il cadavere di uno sconosciuto nel parco di un piccolo paese
nella provincia di Parigi? Una cadavere, per di più, con la
testa tagliata! Il mistero si infittisce se l’assassino
sembra essere il più illustre protagonista della rivoluzione
francese, morto ghigliottinato ormai da duecento anni: Maximilien
Robespierre!
L’incipit
Pierre Jeangembre ha un nome buffo. Jeangembre si
pronuncia Sgiansgiambr e fa un suono morbido e dolce, proprio come la
faccia di chi porta quel nome, un signore sulla cinquantina, tondo e
pancione, con uno sguardo un po’ bovino, ma tanto amichevole
che tutti si permettono di chiamarlo Sgì-Sgì.
Pierre Jeangembre sembra proprio uno di quegli agenti di polizia
francesi che si trovano nei libri o si vedono nei telefilm. Di quelli,
per capirci, che tengono in testa quei ridicoli cappellini cilindrici
con la visiera che sembrano dei pentolini con il manico per far bollire
il latte. E vanno ancora in giro con la bicicletta.
Ha partecipato all'Edizione 2004
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