DANIELA FERRO
E' nata a Milano. Laureata in Filosofia, è
giornalista e collaboratrice fissa di un quotidiano per le pagine di
cultura e inchieste; svolge l’attività di docente
di
filosofia e psicopedagogia. Suoi saggi sono apparsi sulla rivista di
filosofia “Mille piani”.
Milano
criminale - Newton&Compton
La Milano da bere e dell’alta moda, la città
dell’editoria e
della finanza è stata nel Novecento anche teatro di episodi
criminali che hanno profondamente suggestionato l’opinione
pubblica
nazionale. Dal caso “classico” del presunto
uxoricida Alberto
Olivo nel 1903 al massacro di cui si rese autrice nel secondo
dopoguerra Rina Fort, la “belva di via San
Gregorio”, dalla morte
carica di retroscena politico-affaristici di Giorgio Ambrosoli (1979)
al sanguinoso assalto del 1999 al furgone portavalori in via
Imbonati, la “capitale morale d’Italia”
ha visto un susseguirsi
di esplosioni di violenza, delitti passionali, omicidi dai moventi
disparati e talvolta rimasti senza soluzione. Alcune strade della
metropoli lombarda sono rimaste impresse nella memoria collettiva
dopo essere divenute teatro di clamorose rapine a mano armata (via
Osoppo, via Montenapoleone, via Padova...), mentre le cronache in
giallo e in nero degli ultimi decenni hanno registrato le imprese
folli di serial killer quali l’infanticida Collalto,
l’“infermiere
della morte” e il “killer della
metropolitana”. Milano, dunque,
specchio delle tensioni e delle violenze di una nazione, come pure
laboratorio per la sanguinosa evoluzione di una malavita che ha avuto
in Cavallero e Vallanzasca, Lutring ed Epaminonda, Andraous e
Turatello le sue icone noir. Fatti e volti che hanno ispirato filoni
letterari e cinematografici di grande successo popolare, accomunati
dall’ambientazione all’ombra della Madonnina.
Ha
partecipato all'Edizione 2006
|