LORENZA PLEUTERI
E' giornalista a La Repubblica, dove da tempo si occupa di cronaca nera
e di omicidi in particolare. Ha curato un libro fotografico su Mani
pulite: Quelli che. Cronaca fotografica di tangentopoli
(Edizioni Soluzioni Gestione Territorio, Milano, 1993). Con Isabella
Merzagora Betsos, è coautrice di un saggio sulle vittime di
omicidio di genere femminile: Il femicidio. Vittime di
omicidio di genere femminile a Milano e provincia negli anni 1990/2000,
in Rassegna italiana di criminologia, anno 2004. Nel 2005 ha
pubblicato, ancora con Isabella Merzagora Betsos, Odia il
prossimo tuo come te stesso. L’omicidio-suicidio a Milano e
provincia (Franco Angeli).
Odia il prossimo tuo
come te stesso. L’omicidio-suicidio a Milano e provincia
– Franco Angeli
Madri che ammazzano i figli, coniugi che passano dall’amore
all’esplosione dell’odio, padri che si comportano
come killer. Li chiamano “omicidi in famiglia”, ma
sono qualcosa di più, raccontano come stanno cambiando,
forse irrimediabilmente,
i rapporti umani. A cominciare dal posto dove siamo più
sicuri, casa nostra. A farci da guida in questo viaggio nelle tenebre
dell’anima sono una criminologa e una giornalista. E le loro
analisi, i loro resoconti, le loro valutazioni hanno due
caratteristiche speciali: la grande precisione e
un’incredibile facilità di lettura. Le autrici
hanno avuto a disposizione un vasto campione e cioè ben 51
casi di omicidio-suicidio, con 57 vittime. Tutti concentrati in una
sola provincia, quella di Milano. E dunque nella
città-simbolo dell’Italia più avanzata,
più colta, più ricca e forse anche più
nevrotica. Ma quello che succede nel capoluogo lombardo prima o poi
accade nel resto del Paese, sia nel bene che nel male, ed è
la storia che lo insegna. Alcuni casi riportati sono clamorosamente
finiti sui giornali e in televisione, altri si sono consumati
nell’ombra. E in questa miscela di violenza e compagnia, di
affetto e disprezzo, di possesso e onore, sembrano due le frasi
ricorrenti di chi è preda di un amore sbagliato:
“Mi voglio uccidere e ti porto con me”, oppure
“Ti devo uccidere ma vengo con te”. Frasi semplici,
banali: eppure mortali.
Ha partecipato all'Edizione 2005
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