LORIANO MACCHIAVELLI
Bolognese, è il creatore di Sarti Antonio, uno dei
più popolari poliziotti italiani, che quest’anno
celebra i trent’anni di carriera. Tra le sue opere: Sarti
Antonio, un diavolo per capello (Mondadori 1980), Sarti
Antonio, caccia tragica (Mondadori 1981), Sarti
Antonio e l’amico americano (Garzanti, 1983), Stop
per Sarti Antonio (Cappelli, 1987) Sarti Antonio,
un poliziotto, una città (Mondadori 1994), Coscienza
sporca (Mondadori 1995), Sgumbéi (Mondadori
1998), La Balla dalle scarpe di ferro (Rizzoli,
1983; Diabasis, 2000), Fiori alla memoria (Garzanti,
1975; Einaudi, 2001), I sotterranei di Bologna (Mondadori
2002), Ombre sotto i portici (Einaudi, 2003) e Una
bionda di troppo per Sarti Antonio (Libreria
dell’Orso, 2004). Nel 2004 è stato ripubblicato da
Einaudi il suo romanzo d’esordio, Le piste
dell’attentato, uscito per la prima volta nel
luglio 1974 nella collana “Gialli Italiani Calibro
90” di Campironi editore. Con Francesco Guccini ha scritto la
serie con protagonista il maresciallo Santovito: Macaronì
(Mondadori, 1997), Un disco dei Platters
(Mondadori, 1998), Questo sangue che impasta la terra
(Mondadori 2001), Lo spirito e altri briganti
(Mondadori, 2002).
Sarti Antonio e
l’assassino - Mondadori
Brillante e riuscito esperimento romanzesco: Macchiavelli racconta le
indagini del sergente Sarti Antonio su un feroce delitto a Bologna e,
romanzo nel romanzo, Sandro Toni
offre al lettore la stessa drammatica storia ma affrontata dal punto di
vista dell'assassino, o presunto tale. Il romanzo inizia da un efferato
omicidio: una ragazza, uccisa atrocemente con degli spilloni negli
occhi, viene trovata dal nostro Antonio Sarti, ma in un luogo in cui
appare sconveniente la presenza di un poliziotto. Così Sarti
passa il caso al suo superiore, il dottor Raimondi, che troppo in
fretta lo chiude. Finisce così in carcere un professore
universitario, nonostante la sua professione d'innocenza. A questo
punto Sarti Antonio, non troppo convinto, continua privatamente e con
la massima discrezione le sue indagini. Fondamentale aiuto gli arriva
proprio dal professore carcerato e a poco a poco, come è
nella tradizione dei romanzi classici, il caso si apre a problematiche
ben più complesse e misteriose.
Le piste
dell’attentato - Einaudi
Bologna, prima metà degli anni Settanta. Qualcuno fa saltare
in aria la stazione radio dell'Esercito, sui colli di Paderno.
Nell'attentato, muoiono quattro militari. Nei minuti immediatamente
successivi alla strage, una Fiat 128 con a bordo tre individui forza un
posto di blocco. Sarti Antonio, sergente, la insegue, la blocca,
arresta i tre. Per un'intera città, che non ne vuole sapere
troppo di questi fatti di sangue ma che pure dovrà
abituarsi, il caso è risolto. Per Sarti Antonio, testardo,
collerico e intelligente quanto basta, invece è soltanto
all'inizio. Personaggio fra i più amati del giallo
nazionale, il sergente Sarti Antonio vive qui la sua prima avventura e
già rivela tutte le caratteristiche che lo hanno reso
famoso. La sua tenacia, il suo spirito di contraddizione, l'alternarsi
di momenti di indolenza a momenti di frenesia, assurgono quasi a
simbolo di Bologna, la città frastornata che è
allo stesso tempo scenario e anima delle storie di Loriano
Macchiavelli. Classico autentico, tragicamente profetico e non meno
tragicamente attuale, questo romanzo costituisce il punto di partenza
della più feconda stagione del romanzo poliziesco italiano.
A trent'anni dalla prima pubblicazione, ritorna l'introvabile romanzo
di esordio di Loriano Macchiavelli, l'autore che ha rivelato il fascino
nero di Bologna, le sue contraddizioni, il suo essere scenario ideale
per il crimine.
L’incipit
Vi racconto un fatto: ve lo racconto come se io fossi stato
là quando è successo. E potete stare sicuri che
è un fatto vero, sacrosanto. Come se lo aveste letto sui
giornali. Non che sui giornali ci sia sempre la verità, ma
basta che uno dica: «c'era sul giornale» e tutti
annuiscono e rispondono: «beh, allora!».
La stazione radio dell'esercito sta sulle colline che fanno corona a
Bologna: attorno i campi bagnati dal sudore dei contadini e i boschi
coperti di preservativi usati. Il posto ideale per farci una villa: la
mia, se avessi i soldi. Per adesso, c'è il centro radio
dell'esercito ed è la sera del 26 luglio. Una sera come le
altre; voglio dire che è caldo come se fosse estate. Dalla
finestra aperta, entra un po' di aria fresca. Entrano anche le zanzare,
nasano l'aria pesa della stanza e se ne tornano fuori, disgustate. Le
comunicazioni, senza un senso (come tutto nell'esercito), continuano ad
arrivare e vengono regolarmente registrate su nastro. Quattro militari
semplici (a, b, c, d), truppa anonima; sbadigliano, premono tasti e
ascoltano in cuffia. Un graduato (A maiuscola) sbadiglia anche lui ma
non preme niente. Se devo dirvi che tipo di graduato è, ci
rinuncio perché non ho mai capito cosa vogliano dire i fili,
le stelle e i segni sul cappello.
Ha partecipato all'Edizione 2004
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