La passione per il delitto

VEIT HEINICHEN
E' tedesco ma vive da molti anni a Trieste, dove è corrispondente per la stampa tedesca. Ama e conosce benissimo la città, la sua storia e i suoi problemi attuali. I suoi romanzi in Germania sono dei bestseller. Le Edizioni E/O hanno pubblicato nel 2003 il suo romanzo I morti del Carso e nel 2004 Morte in lista d’attesa.

Morte in lista d'attesa – Edizioni e/o
Sono tempi di grande agitazione per il commissario Proteo Laurenti, di novità non facili da gestire né tantomeno esenti da rischi. Trieste, dove risiede da 25 anni e dove dirige un commissariato di polizia, sembra mutata negli ultimi tempi. Laurenti riconduce questi cambiamenti a un governo che, nella forma e nella sostanza, da una parte inasprisce i rapporti con chi gestisce il malaffare, dall’altra sembra distratto e malleabile… Alcune novità lo toccano più da vicino: Proteo non abita più nella stessa casa, ha fatto a scambio con quella di Galvano, il vecchio medico legale. E a suo vantaggio: l’abitazione del medico, che a 82 anni suonati manifesta una vulcanica riottosità ad andare in pensione, è più bella, situata in una zona residenziale che affaccia sul mare. Questo scambio non manca di suscitare i sospetti delle malelingue e di quelli a cui pesta regolarmente i piedi. Come se non bastasse, la sua storia con l’avvenente Ziva, sostituto procuratore croata, continua clandestinamente. A complicare la vita di Laurenti c’è il vecchio cane poliziotto, Cluzot, che Proteo decide di adottare contro il volere di tutti. Questa volta, il caso che il commissario ha per le mani è un intricato groviglio in cui c’è di mezzo anche un traffico illegale di organi.

L’incipit.
Un gelido vento dell’est spazzava la città portuale sul Mar Nero. All’inizio di marzo, su Costanza s’era di nuovo abbattuta una forte nevicata, e la neve scricchiolava sotto le suole delle scarpe. Saltellava da una gamba all’altra per tenersi caldo. Quando sarebbe stato a bordo del mercantile, sperava di trovare un posto sicuro dove restare fino a Istanbul. Poi, sull’altra nave che doveva portarlo a Trieste, avrebbe ricevuto una sistemazione migliore, almeno così avevano promesso. Prima però doveva uscire dalla Romania, senza passaporto.

Ha partecipato all'Edizione 2004