I percorsi letterari 1. MONTEVECCHIA E’ storicamente il “Monte di Brianza”, l’altura dalla cui sommità si gode una vista che abbraccia chilometri di territorio lecchese e milanese. Una passione poco conosciuta lega questa terra collinare e questi scorci a Giorgio Scerbanenco, uno dei grandi padri del poliziesco italiano. Assiduo frequentatore dei luoghi brianzoli negli anni Cinquanta e Sessanta, per alcuni periodi soggiornò in un albergo sulla piazzetta principale del paese dedicata alla matematica Settecentesca Maria Gaetana Agnesi. Un punto strategico dal quale inoltrarsi in passeggiate e visite di un luogo altamente suggestivo in ogni stagione, che si affaccia sul Parco del Curone. Negli ultimi anni sono stati reimpiantati ettari di vigneto, recuperando la tradizione di inizio secolo. Info: www.parcocurone.it www.prolocomontevecchia.it Bibliografia: Giorgio Scerbanenco, Racconti neri, Garzanti Giorgio Scerbanenco, Millestorie, Frassinelli Giorgio Scerbanenco, Il Cinquecentodelitti, Frassinelli 2. IL LAGO DI PUSIANO Il piccolo lago amato da Scerbanenco, meta delle sue escursioni domenicali, da quest’anno può essere attraversato a bordo del battello “Vago Eupili”, un catamarano di dodici metri, il cui nome prende spunto dal termine con il quale il poeta Giuseppe Parini definiva questo lago, dove visse quasi tre secoli fa. La stagione dura fino al 7 ottobre e il viaggio - che viene sospeso in caso di maltempo - dura circa un'ora, con partenze tra le 14.30 e le 17.30. Gli approdi sono a Bosisio Parini, Pusiano, Rogeno e Moiana. A Longone al Segrino visse invece per alcuni anni Carlo Emilio Gadda, nel tormentato rapporto con il luogo dove il padre iniziò a costruire una casa che non vide mai terminata, e che fu all’origine dei problemi economici della famiglia. Info: www.prolocobosisio.it http://it.geocities.com/csgaddalongone/ Bibliografia: aa.vv., Gadda e la Brianza. Nei luoghi della Cognizione del dolore, Medusa 3. CANZO E IL TRIANGOLO LARIANO Fu Pietro Valpreda, ideatore assieme a Piero Colaprico del maresciallo Pietro Binda, a volere il suo personaggio originario di queste zone. Il Peder che spesso si abbandona a frasi in dialetto brianzolo, con gli occhi ha percorso i paesaggi e i profili di paesi racchiusi nel triangolo verde che separa i due rami del Lario, lungo il quale ci conduce la Canzo-Asso. Paesaggi segnati dal laghetto della Conca di Crezzo e dal lago del Segrino, piccoli gioielli ambientali, o dalle complicate forme rocciose dei Funghi di Rezzago, dalla piazza e dal teatro di Canzo, e poco più avanti dalla lussuosa Villa Rizzoli, con le sue palme, dove Giorgio Scerbanenco ambienta le scene iniziali di Venere privata. Il Segrino, con il suo suggestivo paesaggio, nei secoli ha ispirato numerosi scrittori e poeti, a partire da Stendhal fino ad Ippolito Nievo, che ambientò un delle sue novelle più inquietanti, La pazza del Segrino. Info: www.triangololariano.it www.parcolagosegrino.it Bibliografia: Pietro Valpreda – Piero Colaprico, Quattro gocce d’acqua piovana, Marco Tropea Pietro Valpreda – Piero Colaprico, La primavera dei maimorti, Marco Tropea Pietro Valpreda – Piero Colaprico, La nevicata dell’85, Marco Tropea Piero Colaprico, L’estate del Mundial, Marco Tropea Piero Colaprico, La quinta stagione, Rizzoli Giorgio Scerbanenco, Venere privata, Garzanti Ippolito Nievo, La pazza del Segrino, I libri di Brianze 4. OSNAGO Cuore e crocevia della Brianza, Osnago è al centro di un nodo viabilistico che introduce alla parte più urbanizzata e vissuta di questa parte del territorio, sulla strada che conduce verso Merate e Lecco. La stessa percorsa un secolo fa da Stefano, protagonista del dramma raccontato da Emilio De Marchi in Quel maledetto coltello. Il delitto di Osnago, recentemente ripubblicato nella collana I libri di Brianze. A pochi chilometri, a Sartirana, sorge la chiesa di San Pietro Apostolo, realizzata nel 1992 su progetto dell’architetto svizzero Mario Botta, un gioco di geometrie e di incastri tra volumi. Info: www.botta.ch www.brianze.it Bibliografia: Emilio De Marchi, Quel maledetto coltello, I libri di Brianze 5. BELLANO Dalla villa di Maria Grazia Perdicane, una delle protagoniste di Una finestra vistalago di Andrea Vitali, il panorama si estende su tutto il Lario, lo stesso che ogni giorno vede la zitella settantenne Tecla Manzi altra protagonista dei romanzi del medico bellanese. Per visitare il piccolo paese sulla sponda lecchese del Lario bastano pochi minuti addentrandosi nella parte vecchia, dove si possono riconoscere i luoghi dei romanzi, ma prima di allontanarsi è obbligatoria la visita all’Orrido, suggestivo strapiombo formato dal torrente Pioverna. Poco distante è l’Abbazia di Piona, costruita nel VII secolo, dove ancora oggi vengono coltivate erbe medicinali e si distillano liquori. Varenna nasconde le sue origini di epoca romana in un susseguirsi di piccole case, vicoli e archi, e nella frazione Fiumelatte scorre l’omonimo torrente, il più breve d’Italia con i suoi 250 metri dalla sorgente alla foce, che prende il nome dalla cascata di colore biancastro. Info: www.aptlecco.com www.cistercensi.info/piona/ Bibliografia: Andrea Vitali, Una finestra vistalago, Garzanti Andrea Vitali, La signorina Tecla Manzi, Garzanti Andrea Vitali, Un amore di zitella, Garzanti Andrea Vitali, La figlia del podestà, Garzanti Andrea Vitali, Il procuratore, Garzanti Andrea Vitali, Olive comprese, Garzanti Andrea Vitali, Il segreto di Ortelia, Garzanti |