Una ricetta “in giallo” pensata da venti chef della Brianza, realizzata a partire da materie prime territoriali. Un classico pescato da un romanzo e rivisitato, l’allegoria di un fatto di cronaca, un gioco di cromatismi e di forme: venti diversi modi di intendere la cucina e il piatto, di ragionare su materie uguali per tutti, di portare in tavola un tema rubato alla narrativa. Venti chef che si sono fatti fotografare con il loro piatto, in una carrellata di sorprendente fantasia e professionalità in mostra a Villa Greppi per le due settimane della manifestazione. Un percorso di immagini a grandi dimensioni del piatto e dello chef, ritratto con la sua creazione ragionata nei colori, nelle form, nei concetti. Nato da una collaborazione tra La passione per il delitto e Slow Food Lario e Brianza (Lecco, Erba-Cantù e Monza-Brianza), il progetto ha l’obiettivo di creare un momento di contatto e di reciproca conoscenza tra i produttori che hanno aderito al “Progetto mercato - Reti locali” e gli chef del territorio, facendo confluire il risultato di questo incontro in una situazione di valorizzazione delle produzioni locali: ogni ricetta contiene infatti almeno una materia prima dei produttori territoriali selezionati da Slow Food. Un progetto pensato dunque per valorizzare l’attività agricola e produttiva locale, anche nelle sue espressioni più legate a mercati di nicchia, creando un legame con chi opera direttamente sul campo – gli chef – ma anche con chi ha voglia di mettersi in gioco tra le mura di casa. L’iniziativa si rivolge anche a tutto il pubblico di appassionati di cucina: le ricette sono infatti riportate sul catalogo e sul sito internet, per essere replicate ai fornelli di casa a partire da quelle stesse materie prime, ma anche confrontate con la preparazioni realizzate dagli chef, su prenotazione nei rispettivi ristoranti dal 23 settembre al 7 ottobre. In collaborazione con
Scarica il .pdf con le ricette e gli indirizzi degli "Chef in giallo" Le foto degli chef e dei piatti sono di Fabrizio Galli, la grafica di Giuseppe Spada. |