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ARTISTI PER LA PASSIONE
Mostra collettiva di dieci artisti e performance di Studio Trickster
Anche questa ottava edizione del festival La passione per il delitto, ospita artisti del territorio, le cui opere sono in mostra nel Granaio di Villa Greppi. I loro lavori sono stati pensati nell’ottica del tema che da otto anni domina le due settimane della manifestazione, attraverso cromatismi, significati, storie e messaggi rivolti a chi guarda. Le appartenenze e i percorsi artistici sono i più diversi: dall’arte astratta a quella figurativa, la fotografia e la pittura all’acqua, i colori cupi e quelli più toccanti e violenti, fino ai materiali duri scavati dagli acidi.
In più, per questa edizione 2009, il pubblico potrà assistere per ore a una speciale performance degli artisti Filippo Borella e Karin Freschi: storie noir sussurrate agli spettatori, con tutta l’enfasi e le emozioni di chi le ha vissute e scritte, come in “juke box umano” molto personale.
Domenica 27 settembre dalle 16.00, Granaio di Villa Greppi, performance di
FILIPPO BORELLA, artista e KARIN FRESCHI, attrice e visual artist Studio Trickster
Confidenze personali. Scegli una storia e ti sarà svelata.
Tre immagini. Ogni immagine, una storia. Ogni storia, un racconto.
DA QUA DEVO SPARIRE - 12 settembre 2002
PICCHIATO DAI VIGILI URBANI DI MILANO - 11 novembre 2005
CERTE CAZZATE PROPRIO NON MI PIACCIONO - 7 novembre 2007
“Tre fatti personali e reali, piccoli frammenti della propria esistenza che diventano esperienza condivisa, alterabile e modificabile nella suggestione e nel racconto che gli altri ne possono fare.
Oscuri nella loro proposta, l’unico modo che si ha per ripercorrere il loro valore compiuto di storie è ascoltarli. Ogni spettatore, che può - deve scegliere cosa farsi raccontare, partecipa in modo unico e nuovo a quella storia specifica che condividerà, come esperienza, con chi l’ha vissuta e con chi ne è stato messo al corrente prima di lui. Non più una - o tre storie -, ma mille nuove, rese uniche da un tempo che è sempre esclusivamente specifico ed irripetibile, sottomesso alla contingenza emotiva di chi narra e di chi ascolta. Esempio di come sia impossibile condividere con altri il noi e il nostro vivere, così anche il lasciarne una traccia. Ogni esperienza è allora realmente unica e irripetibile”. Matteo Galbiati
Filippo Borella si è laureato in architettura, con una tesi che rielabora il concetto di superficie e spazialità dalla quale scaturisce una personale ed interattiva opera artistica. Fondatore di Studio Trickster per la ricerca artistica nell’ambito sociale.
Karin Freschi ha studiato teatro e movimento a Bologna, Berlino e Parigi, presso l’école Gaulier. E’ co-fondatrice dell’ensamble Acetico Glaciale e collabora con l’Associazione Veronica Sacchi per la clownterapia. Ha studiato Scienze della comunicazione e Fotografia.
Alla mostra collettiva del festival La passione per il delitto espongono:
FIORENZO BARINDELLI
Architetto, vive a Cesano Maderno. Dipinge le prime opere a olio negli anni Settanta, stimolato dall’amicizia con il pittore Roberto Villa. L’incontro con l’artista Tony Tedesco dà inizio ad una nuova fase pittorica, quella della geometria anomala, e alla realizzazione di opere in acrilico con forme geometriche, attinenti alla sua professione. Nel 2005 apre l’Open Art Studio, un laboratorio di pittura e incontro dove crea i suoi quadri. Barindelli è anche presidente del World Museum: il primo e unico museo al mondo dedicato agli orologi Swatch, con sede a Palazzo Arese Jacini.
MARCO BRENNA
Vive a Como. Dopo aver seguito corsi di studio di disegno di tessuto, e di disegno dal vero con il pittore Giuliano Collina e lo scultore Massimo Clerici, ha tenuto mostre personali a Como, Venezia e in altre gallerie italiane. Ha inoltre partecipato a collettive ad Amsterdam, Milano e a Como, allo spazio dell’ex tinto stamperia Ticosa, dove nel 2003 è stato realizzato l’evento “Sotto vuoto. La memoria dismessa”.
FRANCESCO CORBETTA
Comasco, cresciuto nell’ambiente fotografico, ha lavorato al fianco di Maurizio Galimberti nella fotografia d’arte, e con Antonio Guccione nella moda. Ha realizzato campagne pubblicitarie e, dal 2000, ha iniziato un percorso con Franco Fontana nel “creativo avventuroso”: il coraggio di infrangere le regole, non illustrare ma reinventare. Alcune sue opere fanno parte della collezione del Centro Italiano della Fotografia d’Autore e della Galleria Civica di Modena.
MONICA GALANTI
Vive a Palanzo di Faggeto Lario, Como. È laureata in pedagogia interculturale, diplomata in lingue e alla scuola di Arti grafiche del Castello Sforzesco di Milano. Il suo percorso di formazione l‘ha portata a conciliare l‘arte con la pedagogia, la pittura con la scrittura realizzando il laboratori creativi (”Pelle di sasso“) e opere foto-grafiche di matrice surrealista (”Faccia di Foglia“) dedicate a un pubblico bambino. Artista e scrittrice, è autrice di quattro Pulcinoelefante e di racconti pubblicati in antologie di case editrici nazionali. Al lago sta dedicando un ciclo pittorico di grandi dimensioni di impressionismo astratto. Impegnata a ”stanare“ i segni molteplici dell‘anima anima_le, a cui dedica un bestiario che è un work in progress, considera il suo operare grafico come una militanza etica. Le bambine (deluse) sono l‘altro mondo/il mondo altro che interroga ed esplora con grafismi e grafìe. Per La Passione espone un noir Nuàr e una serie di chine di piccolo formato dove ancora una volta la grafica gioca con la grafìa sul gioco di parole: noir isn‘t black
MATTEO GALVANO
Pittore e scultore comasco, si è diplomato alla Scuola d’Arte di Cantù. Ha partecipato a mostre personali e collettive nel Comasco e in Italia. “La penna biro si trasforma in arte. Si definisce così la pittura a biro: con l’utilizzo di due soli colori, bianco e nero, creo il buio e la luce. Il buio lo paragono alla vita, qualcosa che non si vede e che voglio scoprire, mentre la luce la paragono alla morte, qualcosa che si vede, come fosse un punto d’arrivo”.
KEPPEL
Vive a Lierna. La caratteristica principale di Keppel, artista di origine olandese, è un forte legame con l’acqua. Il lago di Lecco, rappresentato nei suoi vari aspetti, nelle sue differenti prospettive, nel susseguirsi delle stagioni, è il soggetto ricorrente nelle sue opere. Un uomo ed un artista in grado di riconoscere le correnti e i venti del cuore, le luci e le ombre della vita, il fondale profondo dell’anima. Un percorso artistico caratterizzato dall’osservazione o meglio dall’ammirazione delle acque del lago, che lo conduce ad una sorta di catalogazione dello stesso, espressione di un collezionista di visioni ed emozioni lacustri. Lagodighiaccio, lagoplumbeo, lagodipietra, lagogrigio, lagodiluna, lagodinebbia, lagodinuvole. Queste sono solo alcune delle sue opere: nell’insieme, un patchwork d’acqua dolce.
ANTONIA POZZOLI
Nata ad Arosio, Como, ha vissuto per trent’anni negli Stati Uniti, prima di tornare in Italia nel 2002. Ha trascorso periodi in Nepal e al Centro di Esalen (Big Sur, California), dove ha affrontato percorsi spirituali prima di frequentare il Centro “Sight & Insight” di Mill Valley, California fondato dalla pittrice Americana, Ann O’Hanlon. Dal '96 espone in mostre personali e collettive, con i primi riconoscimenti in diversi locali e gallerie della Bay Area a San Francisco. Le sue opere più rilevanti rimangono “The Messenger”, “911, Wake up New York!” testimonianze dell’avvento della coscienza femminile. Nel 2004 ha fonda il laboratorio artistico “Riscoprisi con l’Arte”, con il quale insegna l’alchimia curativa e trasformativa del processo creativo nell’arte visuale. Del 2008 è la sua prima opera: “Riscoprirsi Luce - con il processo creativo nell’Arte e il Suono Luce nell’Evoluzione della Coscienza”.
SERGIO SCHIAVONE
Vive a Como. Da sempre affascinato dal mondo dell’arte pittorica, ha frequentato per tre anni un corso libero di pittura presso l’Accademia di Belle Arti “Aldo Galli” di Como, tenuto dal maestro Pierantonio Verga, già titolare di cattedra per oltre un decennio. Predilige l’astratto, soprattutto l’espressionismo, con attenzione particolare al colore.
UMBERTO TORRICELLI
Vive a Milano. Il suo lavoro ha come punto di riferimento privilegiato l’atmosfera ombrosa e rarefatta del noir americano e di quello francese, rivisitati in una chiave che mescola la pittura di origine mediatica, il nuovo realismo europeo e le suggestioni della fotografia, ed è soprattutto un gioco a rimpiattino con la memoria e la persistenza di un genere, il noir, che oggi è diventato, più di qualunque altro, una chiave per la rilettura critica della realtà. Corpi senza volto tra le pieghe di lenzuola e camicie inamidate, fabbriche senza vita, scheletriche e abbandonate, aeroplani che si stagliano in cieli plumbei: tutto nelle tele di Umberto Torricelli sembra richiamare atmosfere d’altri tempi.
LAURA TOSO
Vive a Como. Nel corso dei suoi studi sperimenta varie tecniche artistiche fra cui la foglia metallica. Quest’ultima ha un forte ascendente su di lei, tanto che in seguito deciderà di basare su di essa e sulle sue varie colorazioni (oro, rame, argento, bronzo) tutta la sua personale ed istintiva ricerca artistica. Comincia a dipingere nel 2008 e l’anno seguente diventa artista permanente presso la galleria Estense Arte di Cernobbio. “Osservando le sue tele ne ammiriamo lo spessore artistico, rivelato dalle sapienti fusioni cromatiche dell’oro, dell’argento del rame e del bronzo. Affiora il suo amore per la scoperta e la sua notevole ed intraprendente creatività. Laura Toso sa catturare l’osservatore per guidarlo nel suo mondo fatto di colore, passione, forza e bellezza”. (Lucia Magatti)
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