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IL PROGRAMMA DELLA TREDICESIMA EDIZIONE | 2014
MERCOLEDI' 8 OTTOBRE
IL GIALLO IN UN BICCHIERE. A partire dalle 19.00. Ristorante Ciboooh, via Adamo del Pero 8, Como.
Nell'aperitivo organizzato per brindare all'edizione 2014, i giallisti ospiti del festival hanno rivelato le ricette preferite da loro o dai loro protagonisti. Saranno reinventate in finger food, con ricettario in omaggio per chi non vorrà perdersi la serata.
SABATO 11 OTTOBRE 2014
Ore 17.30
PREMIO AZZECCAGARBUGLI AL ROMANZO POLIZIESCO
Incontro con il vincitore 2014, i finalisti e il vincitore del premio Opera Prima “Raffaele Crovi”.
Modera Patrick Fogli
Ore 18.30
MASSIMO CARLOTTO E STEFANO PIEDIMONTE
Modera Michele Tavola
Massimo Carlotto, Il mondo non mi deve nulla, Edizioni e/o
Rimini. Adelmo, un ladro stanco e sfortunato, nota una finestra aperta sulla facciata di una ricca palazzina. La tentazione è irresistibile e conduce l'uomo a trovarsi faccia a faccia con Lise, la stravagante padrona di casa, una croupier tedesca che si gode la pensione al mare. Nessuno dei due corrisponde al ruolo che dovrebbero ricoprire e tra violenza e comicità si sviluppa un rapporto strano, bizzarro ma allo stesso tempo complesso e intenso sul piano dei sentimenti. Adelmo cerca di arginare la precarietà che lo sta allontanando da un'esistenza normale, Lise invece è convinta di non avere più crediti da riscuotere dal mondo intero. Sono infinitamente lontani, nulla li accomuna, eppure entrambi cercano il modo di essere compresi e amati dall'altro. Ma l'amore, anche se si regge su ineluttabili fragilità, può essere in grado di soddisfare desideri, salvare esistenze, rimettere a posto le cose. Il cuore di Rimini pulsa tranquillo in attesa dell'arrivo chiassoso dei turisti. Adelmo è felice quando gira in bicicletta nelle vie della sua città cantando a squarciagola. Lise invece sogna che Rimini si stacchi dalla terra e vada alla deriva per l'eternità.
Stefano Piedimonte, L’assassino non sa scrivere, Guanda
Un piccolo paese perso nella campagna finalmente conquista i suoi quindici minuti di celebrità: è ora di festeggiare? Non proprio, se la fama improvvisa è dovuta a un efferato serial killer, per di più l’unico al mondo a essere totalmente privo di metodo e con l’abitudine di lasciare biglietti sgrammaticati sui cadaveri delle sue vittime. La gente del posto è divisa tra il terrore e l’imbarazzo, in balia del caos mediatico e nelle mani di difensori ben poco efficaci. Oltre ai carabinieri, capitanati da un maresciallo scacchista incerto sulla partita che sta giocando, si sono infatti gettati sulle tracce del mostro un cronista cinico e navigato, il suo variopinto drappello di amici e Siusy, la barista dal cuore spezzato. Eroi sgangherati che, tra inseguimenti, maledizioni ed equivoci, scopriranno come dietro il modus operandi apparentemente assurdo dell’assassino si nasconda una figura del tutto inattesa...
Con questo sorprendente romanzo, Stefano Piedimonte ci regala una galleria di personaggi stralunati e vivi, nella cornice di un nuovo genere narrativo: un thriller originale, una favola nera abilmente giocata tra ironia e tensione.
Ore 19.30
APERITIVO, omaggio al poliziesco in cucina tra giallo e noir
DOMENICA 12 OTTOBRE 2014
Ore 10.00
SCRITTORI IN FUGA
Laboratorio di scrittura d'evasione con Elisabetta Bucciarelli e Sebastiano Mondadori. Format di tre ore in due sessioni.
Partecipazione gratuita. Iscriviti
Durante il pomeriggio:
Letture di Elena Mearini, Per silenzio e per voce sola, Marco Saya Edizioni
Musiche di Stefano Covri, voce e chitarra
Performance culinaria di Incomicia per C, Grandi giallisti ai fornelli, con ricettario per il pubblico
In mostra le opere di Maria Antonietta Cavaleri, Fabrizio Galli, Jacopo Ghislanzoni, Laura Redaelli
Ore 13.30
A TAVOLA CON SOFIA CORBEN, ROSA MOGLIASSO, LAURA TOFFANELLO E MARCO PISTACCHIO
Modera Elisabetta Bucciarelli
Durante l'incontro sarà servito un piatto a tema, in omaggio al giallo in cucina
Sofia Corben, Psicotaxi, Unicopli
Un taxi di notte entra nelle vite delle persone. è lo Psicotaxi, ovvero la tentazione di alleggerire il bagaglio dei segreti con un compagno di viaggio incontrato per caso. Succede quando i clienti scoprono che il loro autista è una donna con una laurea in Filosofia. "Eppure, mi bastava la patente", dice Sofia Corben, che solitaria percorre le trame della città e delle vite dei passeggeri, come quella di vecchio cinese, con una lunga treccia bianca e sfilacciata, che stringe al petto un misterioso fagotto, o, come Monica, unghie laccate, polpacci da ciclista e una quarta di seno. è il viado che una notte viene ritrovato morto, strangolato e, secondo la polizia, la tassista c'entra qualcosa...
Rosa Mogliasso, Chi bacia e chi viene baciato, Salani
Non sempre il destino è cinico e baro: anzi, talvolta si maschera da fastidioso contrattempo per imprimere una svolta epocale. Barbara Gillo non ha quasi il tempo di disperarsi per la perdita del suo insostituibile braccio destro, Peruzzi, e per l’allontanamento quasi definitivo del commissario Zuccalà, (ex?) fidanzato, che il destino le serve su un piatto d’argento il caso di una giornalista francese uccisa perché in possesso di pericolose informazioni legate ai traffici della mafia russa in Italia. Per non parlare dell’aitante carabiniere a cavallo, che sembra una valida alternativa al fedifrago palermitano... Un’altra prova magistrale di Rosa Mogliasso, una tra le più brillanti gialliste italiane, consacrata dal successo di L’assassino qualcosa lascia. Un insieme perfetto di stile e ironia, trama e personaggi, che si rinnovano a ogni romanzo; una città, Torino, descritta con lucidità e amore, talmente suggestiva da diventare protagonista; e un talento letterario degno dei migliori autori italiani contemporanei.
Laura Toffanello e Mario Pistacchio, L’estate del cane bambino, 66thand2nd
«Menego aveva quattordici anni, io, Michele e Ercole dodici, Stalino quasi, e il cane nero chissà. Era l’estate del 1961. Il nostro mondo di allora era fatto di morti che resuscitavano e cavalieri inesistenti, un tempo in cui le leggende erano vere». A parlare è Vittorio Boscolo, capitano dei carabinieri prossimo alla pensione. Ha appena ricevuto una lettera che contiene un vecchio disegno. Ritrae un uomo con un paio di corna che getta un cane nero in un pozzo. In un attimo l’urlo del passato diventa inarrestabile e Vittorio torna a Brondolo, vicino Chioggia, per scoprire insieme ai vecchi amici che fine ha fatto Narciso e cosa successe davvero quell’estate, quando improvvisamente un bambino si trasformò in un cane, i genitori diventarono cattivi e ogni spensieratezza ebbe fine.
Ore 14.30
LUCA BONZANO e FRANCESCO RECAMI
Modera Giorgio Bardaglio
Luca Bonzano, Come bestie ferite, Todaro
Perché a notte fonda un bambino di cinque anni corre in mezzo a una strada inseguendo un pallone? E perché un giocatore di poker di quella notte conserva pochi ricordi? Un ispettore di Polizia depresso e rancoroso, che vorrebbe solo essere trasferito, si troverà a indagare su una morte assurda. Al suo fianco, un killer spietato che tenta di fuggire dal suo passato, e a complicare le cose, un camorrista psicopatico in cerca di vendetta. Sono questi i personaggi principali di Come bestie ferite, uno splendido romanzo noir a più voci narranti, dalla scrittura asciutta, ambientato tra la Lunigiana, il Messico e Milano, in cui nessuno dei protagonisti è veramente innocente eppure, vittima di se stesso, sotto sotto forse nemmeno del tutto colpevole.
Francesco Recami, Il caso Kakoiannis-Sforza, Sellerio
è scomparsa Marilou, la figlia di Luisa Kakoiannis-Sforza. La signora, un’imprenditrice della moda, ospite fissa delle copertine dei rotocalchi popolari, si rivolge per le ricerche ad Amedeo Consonni, il tappezziere in pensione della Casa di ringhiera. Le è noto grazie al successo del caso investigativo della Sfinge di Lentate sul Seveso (raccontato nel romanzo La casa di ringhiera), ma la ragione è anche di sfuggire ai riflettori del gossip. Oppure c’è sotto qualcos’altro? Il Consonni, con le sue risorse semplici e antiquate, comincia a indagare. E finirà per imbattersi in un’altra donna, non meno ricca e superba, che con la prima condivide il segreto e l’odio. La serie della Casa di ringhiera si legge come se dal fronte di un palazzo fosse sparita la parete, e si potesse guardare nei vari appartamenti vedendo tutto e tutti nello stesso tempo. Così, sotto la storia gialla principale si ordiscono le altre di molti personaggi, ognuna con il suo colore di genere. Il mistero del manoscritto della professoressa Angela Mattioli (in cui si racconta una vicenda di sesso e denaro realmente vissuta, quella de Il segreto di Angela) che finisce in mani sgradite; un vile ricatto ai danni del muratore Antonio sospettato di un lugubre misfatto; il sogno d’amore dell’anziano De Angelis che finalmente ha trovato un altro oggetto del desiderio, oltre alla sua sfacciata BMW; le scene da un matrimonio di Claudio l’alcolista e Donatella; la morte della ragazza irretita in giri equivoci; le risse da giardinetti del nipotino Enrico, che si trasformano in una burrasca nel quartiere. E, come se il Caso, unico sovrano della Casa di ringhiera, fosse famelico di altri destini, l’avventura e l’equivoco costringono tutti gli inquilini a uscire oltre le mura condominiali, a spargersi nei tanti ambienti della grande Milano. Ognuno spinto dalle proprie necessità a indagare sul caso Kakoiannis-Sforza; la prospettiva si allarga ma è pur sempre come se a indagare fosse la Casa di ringhiera stessa, e tutti i suoi assurdi e realissimi inquilini fossero la squadra di un’unica sarabanda tra il poliziesco e una surreale avventura. Ne Il caso Kakoiannis-Sforza si manifestano gli scopi letterari di Francesco Recami: raccontare in un modo mai fatto prima, mescolando più generi letterari insieme, finendo per recitare un irriverente e giocoso requiem del poliziesco. Una narrazione che merita di chiamarsi Commedia umana. Realistica, irridente, più o meno nichilista ma con un fondo di empatica connivenza.
Ore 15.30
PATRICK FOGLI, MARCO VICHI
Modera Chiara Beretta Mazzotta
Patrick Fogli, Dovrei essere fumo, Piemme
Io non dovrei essere vivo. Non dovrei parlare. Non dovrei respirare mangiare bere dormire pensare. Io dovrei essere fumo. Emile è nato a Parigi ed è ebreo da chissà quante generazioni. Non ricorda il giorno in cui ha iniziato ad avere paura, ma da quel giorno non ha più smesso. Quando è arrivato ad Auschwitz, nel settembre del 1942, non immaginava che sopravvivere a quell’inferno sarebbe stato peggio che morirci. Alberto ha iniziato una nuova vita. Il suo passato nei servizi segreti è ormai alle spalle, per quanto possa esserlo un’esistenza di quel tipo. Perché lui è il migliore, e qualcuno se n’è accorto, tanto da offrirgli un incarico inatteso: la sorveglianza di un uomo molto anziano e molto ricco la cui vita è in pericolo, e non solo per il cancro che lo sta consumando. A unire le loro storie un quaderno azzurro, a cui è affidata una verità che non tutti hanno il coraggio di guardare in faccia. E un’ossessione, che rende schiavi in attesa di poter rendere liberi. Un romanzo sulla vendetta e sul perdono. Che non sempre sono sulle facce opposte della medaglia.
Marco Vichi, Fantasmi del passato, Guanda
Firenze, dicembre 1967. L’Alluvione è passata da poco più di un anno, lasciando a sua memoria una spessa riga nera sui muri dei palazzi, ma la vita in città ha ripreso a scorrere con i ritmi di sempre. Il commissario Bordelli è appesantito dai rimorsi di una faccenda non lontana nel tempo e dal desiderio struggente di una donna che ha perduto. Il ricordo di sua madre, scomparsa ormai da diversi anni, lo avvolge di dolce malinconia. Nel freddo di dicembre, in una villa sulle colline, un uomo molto ricco e benvoluto da tutti viene ucciso con un fioretto, e l’assassino non lascia nessuna traccia. Alle prese con questo difficile caso, Bordelli cercherà di scovare un minimo indizio che possa metterlo sulla buona strada per inchiodare il colpevole, ma nel frattempo si troverà a vivere situazioni del tutto inaspettate... e a dominare ogni cosa saranno i fantasmi del passato.
Ore 15.30
PASSIONE PER IL DELITTO GAME. Gioco-laboratorio per bambini dai 5 ai 10 anni. Costruzione di dadi polizieschi per inventare una storia misteriosa. Con Fabiola Borciu
Ore 16.30
MANUELA LOZZA, GIANFRANCESCO TURANO
Modera Paolo Moretti
Manuela Lozza, La milanesa, Happy Hour Edizioni
«Eccola la Milanesa, che viene dal nord e di Napoli non sa nulla...» Su Mondorosashokking.com la bella intervista di Carlotta Pistone a Manuela Lozza, autrice del romanzo poliziesco La Milanesa, che il 22 settembre sarà anche ospite di Shokking Culture, la trasmissione radiofonica che Carlotta conduce con Marta Casanova su Rock’n’Roll Radio il lunedì dalle 18 alle 19. I prossimi appuntamenti con Manuela Lozza, appena tornata da Napoli, tappa ovviamente importantissima e obbligata per lei e per La Milanesa, saranno alla Libreria del Corso di Cagliari giovedì 24 e alla Libreria Dessì Mondadori di Sassari venerdì 25 settembre, alle 18.30. A ottobre Manuela sarà ospite di La passione per il delitto, festival letterario sul Lago di Como, ed ha in programma altre date lombarde prima di partire per un nuovo mini tour di presentazioni sotto Natale.
Gianfrancesco Turano, Contrada Armacà, Chiarelettere
L’omicidio di Rosario Laganà, giovane parrucchiere ucciso per strada in un agguato, non suscita particolare clam Ore a Reggio Calabria. Il movente, si mormora, sarebbe una faccenda di corna o di droga. Nessuno sembra insospettito dal fatto che il ragazzo era intimo di Oriana, la collaboratrice più fidata del sindaco, morta suicida solo poche settimane prima. Chi non si accontenta di facili spiegazioni è lo zio di Rosario, Demetrio Malara, ex insegnante, un uomo solitario che ha già perso il figlio quindicenne in un regolamento di conti fra clan rivali. La pista di Oriana diventa una scommessa privata, ma per esplorarla Malara ha bisogno di aiuto. Fortunato Amato detto Nato, un suo ex studente che alla carriera di avvocato ha preferito il business dei matrimoni e si è ritagliato un ruolo come organizzatore di eventi, è l’uomo giusto al momento giusto. Narcisista e donnaiolo, brillante e abituato a vivere all’insegna del “me ne fotto”, Nato conosce mezza Reggio ed è ben introdotto nei circoli che contano. Fra risse nei locali della movida reggina, container gonfi di armi e cocaina in transito nel porto di Gioia Tauro, sparatorie nei boschi dell’Aspromonte, donne irresistibili e sicari disposti a tutto, la strampalata coppia d’investigatori entrerà nelle viscere di una città dove nulla accade per caso e dove ogni delitto è il risultato del mancato rispetto di regole non scritte. Un romanzo dove tutte le consorterie oscure del potere si intrecciano. Insomma Contrada Armacà è un giallo che squarcia la facciata rispettabile di Reggio Calabria, svelando un sistema criminale che arriva a lambire perfino la Casa bianca.
Ore 17.30
ROBERTA GALLEGO, ALESSANDRO MAURIZI
Modera Mauro Migliavada
Roberta Gallego, Il sonno della cicala, Tea
Nelle acque del lago di Ardese viene ritrovato il corpo di Malachia Duprè, vecchio patriarca di un’aristocratica dinastia piemontese che ha costruito la sua fortuna sul Barolo. Il caso finisce sulla scrivania del magistrato Alvise Guarnieri che, affiancato dal maresciallo Alfano, troverà non pochi ostacoli nel portare avanti l’indagine. Malachia Duprè, uomo povero di amici e ricco di nemici, ha accumulato tanto potere e denaro quanto risentimento e livore, diventando una presenza ingombrante e scomoda per famigliari e avversari. La barriera innalzata dalla famiglia Duprè, gelosa del proprio potere, ormai logoro, e di un prestigio che ha perso da tempo la sua ragion d'essere, nasconde forse troppi segreti passati e presenti? Che ruolo hanno avuto i quattro figli del vecchio Duprè - uomini deboli, cresciuti all'ombra del padre - e le loro mogli, donne belle e affascinanti, troppo innamorate del cognome dei loro consorti? Sullo sfondo, i protagonisti e le comparse, i casi umani e giudiziari, le mille storie ora drammatiche ora buffe che si intrecciano ogni giorno nei corridoi della Procura di Ardese che, essendo imperfetta, è specchio quanto mai realistico e verosimile di un ufficio giudiziario.
Alessandro Maurizi, Il vampiro di Munch, Ciesse Edizioni
In una giornata di novembre, sotto una pioggia indolente, una donna varca la soglia del piccolo cimitero incastonato in un colle, a Ussita. Accanto alla tomba di sua madre, nascosto nell’ombra, il suo assassino attende di squarciarle il cuore. La vicenda è seguita da Marco Alfieri e Francesco Waldman, l’uno poliziotto tormentato dai sensi di colpa e l’altro cronista tenace, legati da un sentimento di profonda amicizia. Il Vampiro di Munch non è solo un’indagine, ma un’analisi che fonde passato e presente tra giochi di potere, simbolismi ed eroi decadenti a rompere gli equilibri di regole non scritte. Un viaggio alla ricerca della verità, che rimesta nel torbido di insane passioni, andando oltre le apparenze, perché può accadere che tra vittima e carnefice si invertano i ruoli superando quel labile confine tra follia e lucidità. Una donna a cui non è stato insegnato ad amare e, al pari di un famelico vampiro, sugge linfa vitale diventa vittima delle sue stesse perversioni. Con un abile intreccio narrativo Alessandro Maurizi ci mostra i volti delle umane debolezze, volti allo stesso tempo forti perché ancora capaci di sognare e di inseguire ideali, anche se questo può mettere a repentaglio la loro vita.
Ore 18.30
EMILIO MARTINI, ELENA E MICHELA MARTIGNOGNI, VALERIO VARESI
Modera Gianfranco Colombo
Emilio Martini, Chiodo fisso, Corbaccio
C'è chi durante le vacanze di Natale va in montagna (la maggioranza), chi va al mare (pochi), e chi emigra verso paradisi esotici (i fortunati), il vicequestore aggiunto Gigi Berté, invece, non sembra volersi identificare con nessuno di questi. Trasferito per ragioni disciplinari da Milano a Lungariva, in Liguria, ha deciso di tornare nella sua metropoli per capire se gli manca davvero. E se si aspettava una sorta di felliniano Amarcord, non immaginava certo di trovarsi catapultato nella Milano dei suoi diciott'anni a causa di un omicidio. Appena arrivato, infatti, Berté incappa nel cadavere di una vecchia conoscenza, uno dei ragazzi delle panchine di piazza Stuparich, con i quali aveva condiviso anni di scuola, di amori, di chiacchierate, di sogni... E benché in vacanza, il commissario non può restare con le mani in mano. Contatta gli amici di un tempo e, indagando, si accorge di quante cose possono cambiare in un quarto di secolo. E di quante, invece, resistono inalterate: passioni, ossessioni, proprio quelle di cui Berté scrive nei suoi racconti. Perché fanno parte dell'animo umano. Di quello delle vittime e di quello dei colpevoli. Nei libri come nella realtà.
Elena e Michela Martignoni, Memorie e peccati, Mezzotins Ebook
Una donna nuda coperta di petali di rosa attende l’amante.
È Vannozza Cattanei, la protagonista del romanzo. L'uomo che ama è il più potente di Roma: Rodrigo Borgia, Papa Alessandro VI. Questo però è un ricordo ormai lontano, uno dei tanti che lei vuole riportare alla luce per onorare il suo passato. Ora Vannozza è anziana. Con alcuni dei suoi si è rifugiata nel castello di Nepi perché Papa Alessandro è morto da pochi giorni lasciando l’Urbe sconvolta dalla lotta per la conquista del soglio vacante. Nel corso della narrazione, che si snoda seguendo il filo dei suoi ricordi, Vannozza non si spoglia solo degli abiti, ma mette a nudo anche la sua anima. Non ha pudore nel descrivere i suoi amplessi, e lo fa con la naturalezza di una donna semplice. Non ne ha nemmeno quando esterna i suoi pensieri più intimi, quelli che pochi hanno il coraggio di confessare non solo agli altri ma anche a se stessi. Così racconta dei suoi famosi figli, Cesare, Juan, Lucrezia, Jofrè, delle loro passioni e di quanto lei li abbia amati; senza fingersi la madre che non è stata si spinge a scandagliare i suoi più reconditi sentimenti, alcuni non proprio leciti. Spontanea e remissiva, determinata e sensuale, Vannozza affascina con la sua forte personalità e la sua grande umanità. Una donna completa, eternamente femmina.
Valerio Varesi, Il commissario Soneri e la strategia della lucertola, Frassinelli
In una Parma crepuscolare coperta da una spessa coltre di neve, il marcio sembra nascondersi ovunque: la corruzione dilaga, il crimine è fuori controllo e la rabbia cresce. Soneri è il più arrabbiato di tutti perché crede ancora nella giustizia e se la vede sfuggire di mano. Il commissario deve fare i conti con tre piste d'indagine, tre matasse il cui bandolo sembra impossibile da dipanare. Il primo gli arriva da Angela, la sua compagna, che gli segnala strani suoni provenienti dall'argine del fiume. Scivolando tra l'erba gelata, Soneri ritrova un telefonino - senza memoria - e misteriose tracce di cani che terminano nel nulla. Il secondo comincia in un ospizio, dal quale è scomparso un vecchio sign Ore che la memoria l'ha persa a causa della demenza senile, e che sembra, invece, non aver lasciato traccia alcuna. E infine il terzo filone d'inchiesta porta Soneri verso le piste da sci sulle quali pare essersi dissolto come neve al sole il sindaco della città: tutti sapevano che sarebbe stato lì in vacanza, nessuno ricorda quando l'ha visto. Sin dall'inizio delle ricerche, Soneri sente che dietro quei casi si cela un'unica strategia, quella della lucertola. Ma questa volta l'inseguitore non si lascia ingannare. "La strategia della lucertola" è un «poliziesco atipico», come lo definisce il suo stesso aut Ore, che aggiunge alla tensione classica della trama gialla un ritratto lucido - e sorprendentemente premonitore - del nostro contesto politico e lo struggente profilo di una città, corrotta nella sua grande bellezza, che è tutte le città. E tutti noi.
Ore 19.30
BIG DARK SLAM
Gara finale di racconti brevi a eliminazione, con voto in diretta del pubblico, fino alla proclamazione del vincit Ore
Arbitro Eugenio Canton
Maggiori informazioni
Al termine cena In PIEDI CON RICETTA, omaggio al poliziesco in cucina
Durante la giornata i filmaker Giacomo Mondadori e Isabel Briskorn, Jackbel produzioni, realizzeranno immagini e interviste destinate a un trailer dedicato al festival.
La libreria del festival è Libri al 7, via Francesco Baracca 7, Carugo (Como)
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